sabato 6 novembre 2010

Gomme – Senso di marcia

silverstone_ftz_sport_evol_8 Negli ultimi tempi mi é capitato di sentir parlare, da fonti dirette, di pneumatici che si sono aperti (praticamente é rimasto solo il profilo sul cerchione) durante la marcia. In ogni situazione la fortuna é stata che non é successo in autostrada ad alta velocità, altrimenti poteva causare un incidente delle conseguenze anche gravi.

La causa di questo fenomeno é tanto banale quanto pericolosa.

Come ben sappiamo in genere (al giorno d'oggi quasi tutte) le gomme hanno una loro direzione di marcia. Questa é anche segnalata sul fianco dello pneumatico, in genere da una freccia. Molti sanno che questo senso di marcia é dato dalla progettazione dello pneumatico nello specifico dal battistrada o meglio dal suo disegno. Non molti sanno che non é proprio così, e che il senso di marcia di uno pneumatico non si limita a questo.

Preferisco dire che il senso di marcia indicato sul pneumatico indica la direzione in cui si consiglia di montarle per sfruttare le potenzialità della gomma, o meglio indica il senso di montaggio per il quale garantisce il costruttore. Ho detto “consigliato” perché se le si mette al contrario non si offende nessuno, anzi con le gomme termiche (invernali) qualche gommista ingegnoso usa/consiglia di montare le gomme anteriori secondo il verso indicato mentre quelle posteriori al contrario. Giustificano tale consiglio dicendo che la macchina frenerà meglio in discesa.

Non é mia intenzione confermare o sfatare questo mito, bensì di chiarire cosa dobbiamo sempre tenere a mente quando parliamo di senso di marcia (o senso di rotazione, o direzione o verso,...) dello pneumatico.

Innanzi tutto vorrei fare una grande distinzione tra il montaggio di uno pneumatico novo (prima montatura) e uno usato.

Nel primo caso facciamo un po' quello che ci pare (+o-), ma consiglio di seguire le indicazioni del costruttore (anche per le invernali posteriori :) ). Inoltre se usiamo uno pneumatico che non segna il senso di marcia, lo si può montare anche a occhi chiusi. :)

Grande differenza se si tratta di un pneumatico (già) usato!!!!

gomma-bucata E non limitiamoci a pensare alla parola “usato” come sinonimo di acquisto di uno pneumatico usato! Lo pneumatico é usato se é già stato montato sul cerchione e con questo sulla macchina e ha percorso x chilometri. Quindi parliamo di “usato anche quando facciamo il cambio tra le gomme estive e invernali, quando mettiamo una ruota di scorta, quando facciamo “girare” le ruote (o “invertirle” o “fare il cambio a X”, ecc..), ecc..

Purtroppo ho notato molta disinformazione in materia, anche da parte di “esperti”.

Riassumerei dicendo, che per il secondo caso (gomme già usate), MAI, e dico MAI, cambiare il senso di rotolamento!!!!!! Questo é importantissimo!!!!! In caso contrario può capitare anche a voi che il pneumatico si apra tra il lato e il battistrada, come se lo avessero tagliato.

Ma perché succede ciò?

Guardando uno pneumatico vediamo tanta gomma, il disegno del battistrada e la forma. In realtà c'è molto di più. Sotto lo strato esterno si nasconde la struttura portante: la carcassa.

Questa é rinforzata da un intreccio di sottili fili d'acciaio. Senza tale rinforzo lo pneumatico si sfascerebbe in pochi istanti, però bisogna fare molta attenzione a tenerlo “in salute”.

Quando uno pneumatico viene montato sul cerchione e con questi sull'auto, e inizia il suo funzionamento, inevitabilmente tutti i fili d'acciaio si “piegano” in una direzione in conseguenza delle forze applicatevi (un po' come quando non fissiamo la valvola della camera d'aria sul cerchio della bici e con la ruota non gonfia al punto giusto dopo un po' ci accorgiamo che la valvola si inclina). Questo non é un problema, diciamo che la carcassa “si sistema”.

A questo punto se dovessimo invertire il senso di rotolamento, invertiremmo anche le forze agenti sulla carcassa e questo porterebbe a riadattare i fili d'acciaio, ovvero a farli piegare nuovamente ma nella direzione opposta. Chi non ha mai giocato a “tagliare” un fil di ferro con una serie di pieghe inverse l'una all'altra..... ecco qui succede la stessa cosa. I fili strutturali possono cedere e spaccarsi (per l'appunto dove sono maggiormente piegati: nell'angolo tra il battistrada e il fianco dello pneumatico). Spaccatosi la struttura nulla impedisce alla gomma di rompersi.

Quindi ripeto: MAI INVERTIRE IL SENSO DI ROTOLAMENTO!!!!

Per equilibrare il consumo delle quattro ruote molti consigliano di farle “girare”. Questo va pure bene, ma bisogna saperlo fare: La cosa più facile é di scambiare le ruote anteriori con quelle posteriori mantenendo i rispettivi lati (destra con destra, sinistra con sinistra). Questo basta per la stra-grande maggioranza delle auto a trazione anteriore che “mangiano di più” le ruote davanti (e comunque buona cosa, nel caso ce ne sia la possibilità, di bilanciare le ruote ogni volta che si cambiano).

helpPosNegCamber Il cambio incrociato (anteriore destra con posteriore sinistra, …) serve per recuperare anche l'utilizzo disomogeneo delle due metà del battistrada (ovviamente nel caso di un battistrada asimmetrico si cambierebbero le proprietà di funzionamento) . Questo é dovuto all'inclinazione dell'asse verticale della ruota rispetto al terreno (camber), che in auto grandi, ma in genere di impronta più sportiva é abbastanza accentuato. (Mi ricordo di quando su una vecchia Alfa Romeo ho visto il battistrada anteriore che sul lato esterno aveva ancora la profondità in regola, ma all'interno era totalmente liscia)

Quindi: cambiando il lato cambiamo la direzione dell'inclinazione e quindi il lato di usura del battistrada...... si ma a condizione di NON INVERTIRE IL SENSO DI ROTOLAMENTO!!! Cioè: non basta svitare la ruota anteriore destra e metterla al posto di quella posteriore sinistra, perché oltre a non aver risolto niente andremmo ad invertire il senso di rot. dello pneumatico. Per fare correttamente, prima di far cambiare posizione alla ruota, bisogna smontare lo pneumatico dal cerchione e rimontarlo al contrario (quello che era il lato esterno sarà quello interno. Se non vogliamo cambiare posto ai cerchioni (perché quelli davanti sono più belli :) ) allora sarà da montare al contrario sul cerchione posteriore. Non é difficile, l'importante é sempre tenere a mente il senso di rotolamento.

Ricordo inoltre che gli pneumatici hanno una vita definibile in Km oppure con una profondità minima regolata dalla legge, ma non scordiamoci anche della loro età “di calendario”. La gomma tende ad indurirsi e perdere elasticità con il passare del tempo. Una gomma con pochi Km e tanto battistrada, può comunque non andar bene se troppo vecchia (si vedono pure le screpolature nella gomma). Per maggiori info leggi l'articolo sugli pneumatici.

sabato 12 dicembre 2009

NAVIGATORE GPS

In genere so già dove vado, e se devo andare in un posto sconosciuto consulto prima una cartina (su internet), per farmi l'itinerario. Non ho mai sentito la grande mancanza del navigatore satellitare, ma ho pensato comunque di provarlo.
Ho preso un PDA usato con il programma di navigazione IGO Amigo.
Ho subito avuto la possibilità di provarlo in un viaggio medio lungo. La destinazione era conosciuta e la strada la sa a memoria anche l'auto, comunque ho inserito la destinazione.
Il menu del programma é abbastanza facile ed intuitivo, si possono impostare facilmente le varie opzioni, come lingua del programma, voce del navigatore, unità di misura, ecc..
Trovare la destinazione in base all'indirizzo é molto facile, iniziando ad inserire i caratteri della città (o via, ….) automaticamente si escludono i caratteri che non darebbero risultato. La ricerca sulla cartina é un po' più scomoda, perché per trovare il posto preciso dobbiamo ingrandire, ma più si ingrandisce meno si vede (lo schermo é piccolo) ed é più difficile orientarsi. Tutto sommato può essere utile nei casi: “non so che via era, ma era vicino a..”.
Una volta trovata la destinazione, prima di accettare il percorso, possiamo ancora cambiare tipologia di percorso (breve, rapida,...) e modificare delle preferenze (autostrade a pagamento: si/no,.....). Poi click su vai ed eccoci tornati sulla cartina pronti per il viaggio.

Su strada:
Il PDA l'ho posizionato sul parabrezza, un po' come fanno tutti, anche perché non avevo altre possibilità. L'ho messo il più in basso possibile per non disturbare nella visuale.

Il bello del navigatore:
mentre cammini ti fa vedere dove sei e dove vai, cambiando manualmente le dimensioni della cartina puoi anche vedere cosa hai intorno.
Mentre devi raggiungere una destinazione non ti fa vedere la tua velocità attuale (al contrario di quando usi il navigatore senza destinazioni), ma ti fornisce delle informazioni utili, calcolate dal vivo, e quindi sempre aggiornate. Il mio preferito é “l'orario previsto di arrivo”, é ottimo per farci un idea del viaggio. Poi ci sono il tempo e la distanza rimanente per arrivare (così sappiamo quanto dobbiamo ancora guidare). Inoltre in alto ci segnala quanto ci manca al prossimo evento e di cosa si tratterà (cambiare strada, girare, ecc...).
Insomma tutte cose belle, ma a parer mio la grande utilità del navigatore non é solo questo. La parte che mi diverte di più, é che se imposti un itinerario, ma nel frattempo cambi strada, o sbagli ad un incrocio, ad un uscita autostradale, non ci sono problemi, lui ricalcola tutto da capo, ed é di nuovo pronto per darti le indicazioni giuste per arrivare a destinazione.
Purtroppo c'è da calcolare anche qualche inconveniente
: quando c'é un sole forte che arriva molto tagliente nell'abitacolo, può abbagliare il monitor del navigatore in modo che non si vede niente. L'ideale sarebbe riuscirgli a trovare una posizione all'ombra.
Poi c'è da tenere in considerazione l'aggiornamento delle cartine, dei punti d'interesse (POI), ecc.. Al giorno d'oggi ci sono dei tratti che cambiano quasi all'ordine del giorno, una cartina non aggiornata potrebbe dare dei problemi d'interpretazione in questi casi (cercando di capire quale via si stia percorrendo), come anche le indicazioni relative (limite di velocità su quel tragitto, incroci ecc.. Una volta mi sono ritrovato a corre in mezzo ai campi a 130 Km/h dove dava il limite a 30 Km/h. :) :) :) L'aggiornamento può riguardare anche altre informazioni utili come benzinai, autovelox, meccanici, ecc.. anche se questi cambiano più di rado. (é utilissimo per esempio quando si ha poca benzina a fare una ricerca per i benzinai “qui intorno”, di cui ci fa un elenco in ordine di distanza :) )
Un altra cosa da prendere in considerazione é il volume della navigazione che ha un suo limite. In ambiente normale non ci sono certamente problemi, ma ad alte velocità (a meno che non si abbia un ottima insonorizzazione), con i finestrini aperti, o con la radio accesa, si può finire a non sentire niente (neanche gli avvisi per gli autovelox, ecc.). Per evitare questi problemi sono da preferire i modelli con il trasporto dell'audio via FM, così da poterlo sentire semplicemente dall'autoradio.
Per i patiti della precisione c'è da puntualizzare che anche nella ricezione dei segnali dei satelliti si sono fatti notevoli progressi. I modelli più sofisticati sono in grado di calcolare la posizione con un un margine di pochi cm, praticamente a capire anche in quale corsia siamo. Antenne più vecchie, invece possono avere un margine anche di diversi metri.
Quello che ho notato con il mio PDA in prova é che in alcuni casi faceva fatica a capire la posizione precisa e ogni tanto si sbagliava pure. Questo può essere fastidioso nei centri storici delle grandi città, dove confondersi con la via poco distante può farci fare giri inutili.
Inoltre non scordiamoci che trattandosi di antenna e ricezione dai satelliti, le condizioni ambientali e meteorologiche influenzano il funzionamento del navigatore. Io comunque avevo notato delle difficoltà di ricezione, quello più vistoso e che accendendo il programma ci metteva diversi minuti a trovare il segnale (anche 5-10). Poi ho letto da qualche parte che alcuni parabrezza contengono materiali metallici, che possono schermare l'antenna. Una tecnologia molto usata nelle auto francesi. Io appunto ho un auto francese. Allora ho collegato un antenna esterna che con la calamita si tiene sulla carrozzeria della macchina (ultimamente ce l'ho sul tergicristallo :) ) e la sensibilità é migliorata vistosamente: all'avvio prende subito il segnale, non ha problemi nemmeno nelle vie strette: insomma un grande cambiamento. Chi ha di questi problemi, deve optare per un modello con l'attacco per l'antenna esterna.

Insomma, il navigatore é un giocattolino tecnologico che entusiasma all'inizio, e può annoiare dopo un po' (per quelli che all'inizio usano il navigatore anche per andare dal vicino), ma usato quando serve é comunque un supporto utilissimo.

venerdì 11 settembre 2009

Il CB

In un mondo frenetico come il nostro, le cose cambiano sempre, le tecnologie sono in continua evoluzione. Anche le auto sono sempre più tecnologiche, sempre più confortevoli , sempre più sofisticate. Un tempo per telefonare ci dovevamo fermare ad una cabina telefonica, adesso, coi cellulari, neanche ci ricordiamo più quando ne abbiamo usata una l'ultima volta. Centraline elettroniche, internet, GPS, GSM, Bluetooth, Ipod, ecc.. Ma se guardiamo bene, scopriamo che ci sono cose che non sono affatto cambiate, e che continuano a “lavorare per noi” da decenni, senza subire, o almeno non sostanziali, modifiche. Per esempio nei motori continuano a correre i pistoni, alle ruote continuiamo a gonfiare gomme, per i freni usiamo i dischi e/o i tamburi, con le relative ganasce. E allo stesso modo c'è ancora il discorso della radio CB, del baracchino. Una “radiolina” dimenticata da tutti, che nessuno usa più..... come? Nessuno? Ne siamo proprio sicuri? C'è ancora tanta gente che usa ogni giorno queste radio durante i propri viaggi, “aggeggi” che hanno dei vantaggi intramontabili.

Lo sapevate che la mitica ALAN 48 é in produzione dal 1986, e tutt'oggi la possiamo comprare nuova di zecca? Senza nessun cambiamento! Eh si.... ma …. come mai?

Quali sono i vantaggi?

Il vantaggio più grande, di cui nemmeno ci si accorge, é che se abbiamo una radio CB in auto, basta accenderla e funziona! Dico veramente. Non ha bisogno di aggiornamenti al sistema operativo, di driver, della configurazione giusta, non ha bisogno di avere campo, di avere credito o aver pagato la bolletta, ecc.. Basta averla.

Inoltre una radio CB non invecchia mai. Se trattata con cura, é praticamente eterna. Quindi possiamo prenderne anche una usata, per risparmiare qualcosina.

Certo se siamo gli unici ad avere la radio serve a ben poco, ma se ci sono altri intorno a noi, può rivelarsi utilissima. Quindi in più siamo ad usarla, più vantaggi ne avremo. Ci sono tantissime iniziative, piccoli club, e gruppi che la considerano un indispensabile attrezzatura base. Al giorno d'oggi sono sopratutto i professionisti del mestiere ad usarla, i trasportatori, per capirci. Ma c'è tanta gente che la usa anche solo per non sentirsi solo durante i viaggi di lavoro. Inoltre se lo usiamo bene, é un grande aiuto per la sicurezza nei viaggi. Con la radio, possiamo comunicare a “tutti” (a tutti quelli che ascoltano, s'intende) e a sapere in tempo reale, informazioni su disagi, incidenti, condizioni della strada, informazioni per destinazioni, benzinai aperti, ecc..

Una volta, rovistando fra gli “archivi della mia vita”, ho ritrovato due miei vecchi CB. All'epoca li avevo comprati da usato (uno é un ALAN 48, per l'appunto), ma li ho utilizzati poco. Mi son detto: “quasi quasi mi compro un antenna, e lo monto in auto, mi potrà tornare utile durante i viaggi”. Sono andato nel negozio di radioamatori più vicino, e ho comprato un antenna per CB, con il cavo già calibrato e la base magnetica, per poterla mettere e togliere a seconda delle necessità. Certo, un radioamatore come si deve si sentirebbe quasi insultato dalla mia scelta per un antenna tanto basilare, ma in compenso ho speso poco, attorno ai 20€. Da li in avanti, durante i viaggi tenevo la radio sempre accesa, alzando o abbassando il volume a seconda di come mi andava. In genere non ho molti imprevisti durante i miei viaggi, ma mi piazzavo su canali frequentati e rimanevo in ascolto, facevo “l'ascoltone” in gergo. Però mi é anche capitato che notando rallentamenti sempre più insistenti in autostrada, a livello di rimanere fermi, mi sono messo alla ricerca di un compagno di disavventure, trovai subito un camionista che procedeva nella mia stessa direzione, ma era dietro di me di circa 1 Km e anche lui cercava info. Ma siccome chi cerca trova, abbiamo trovato altri camionisti, che ci hanno confermato che la coda non durava molto e conveniva rimanere in autostrada. Siamo rimasti ed é andata bene. Che bello trovare aiuto in queste situazioni. :)

Altre volte ho usato il CB se andavamo con amici, con due macchine: davo agli altri il secondo CB (un portatile) e cosi ci potevamo comunicare senza problemi e senza perderci.

Non voglio addentrarmi in “tecnicismi” parlando di che portata ha un CB, di come scegliere l'antenna, di come la potenza influisce la copertura, di quali canali e/o sotto canali conviene trattare, di cosa é legale e cosa non lo sia, pure perché non sono un esperto in materia.

In 2 parole: la portata (sia ricezione che trasmissione) dipende dalla potenza dell'apparecchio, dall'antenna, dal paesaggio e anche dalle condizioni atmosferiche. Per dare un idea, io con la mia configurazione (apparecchio da 4W, totalmente legale) ho calcolato circa 3-5 Km in città, e circa 10-15 in autostrada (in pianura).

Se vi viene voglia di conoscere e/o riscoprire questo mondo, cercando, su internet si trova tanto.

In Italia per “parlare” con apparati radio CB, bisogna dichiarare e pagare un tot all'anno (attorno ai 12€).




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lunedì 3 agosto 2009

Viaggiare di notte (Philips )

Facendo viaggi medio lunghi negli ultimi tempi, mi é capitato spesso di viaggiare di notte.

Devo dire che ci sono delle strade, sia statali che autostrade, che passano in luoghi sperduti, senza nessuna illuminazione, con magari pochi catarifrangenti, che mettono a dura prova il guidatore. Poi se addirittura piove la visibilità peggiora ulteriormente, fino a quasi non vederci. Una volta in una situazione così, mi sono trovato in seria difficoltà a capire da che parte va la strada, e l'unico aiuto che avevo era la luce dei fulmini che ogni tanto mi illuminavano la strada. Allora, vedendo che le luci della macchina non erano un granché, mi sono detto: “é ora di trovare una soluzione migliore”. Se andiamo in un negozio di auto, o anche in un semplice ipermercato o centro commerciale, vediamo che ci sono un infinità di “lampadine” per l'auto, a prezzi che vanno dal “quasi regalo” al “come fa a costare tanto”. Questa varietà ci può mettere in imbarazzo. Che differenza c'è?

Quella più facile da notare, é che alcune sono “semplici”, altre hanno diverse colorazioni che danno sul blu e/o viola. In genere sono indicate come imitazione “Xeno” o “HID”,ma non confondiamo le due cose che sono tecnologie totalmente differenti. Non lasciamoci abbagliare da frasi “allo Xeno”, “contiene Xeno”, ecc.. Questo vuole solo dire che all'interno, nella miscela di gas hanno aggiunto anche lo Xeno, che può portare dei piccoli benefici. Le “lampadine azzurrate” hanno una luce più bianca, o meglio hanno una “tonalità” di bianco più vicina a quella del sole (ed é in questo che imitano quelle HID), quindi migliorano la percezione dei colori e di conseguenza vedremo meglio le indicazioni sull'asfalto, i cartelli, ecc.. Piccolo difetto nel vantaggio é che questo filtro azzurrino toglie un po' di luminosità. Ovviamente queste lampadine hanno una luminosità maggiorata, quindi più o meno eguagliano o, quelle migliori, addirittura superano quelle standard. Quindi, come si può supporre, una differenza veramente sostanziale é proprio quella della luminosità, indipendentemente dal colore della luce. Tanti tipi e tante marche, con altrettanto promesse: “+30%”, “+50%”, “+60%”, o anche “+80%” di luminosità in più. Ovviamente alcune di queste sono promesse ottimistiche. Un altra differenza da prendere in considerazione é la “giusta geometria”, cioè le giuste dimensioni e la giusta posizione del filamento che deve essere perfettamente al “fuoco” del riflettore per una resa migliore. Sono cose che purtroppo non possiamo controllare li per li, mentre scegliamo la nostra futura lampadina, rovistando tra gli scaffali. Per questo possiamo solo basarci su test che troviamo in riviste di auto, oppure su internet, oppure su esperienze personali e/o di nostri amici.

Mi ricordavo di aver letto su un giornale inglese di auto che in un test, sono risultate molto buone le lampadine PHILIPS Vision Plus (+50% reali). Dopo aver cambiato diverse lampadine tradizionali e azzurrate della fascia medio bassa, mi sono deciso e ho detto “proviamo le Vision Plus”. Dopo aver superato lo shock di aver speso sui 25 € per 2 lampadine, ero curioso della differenza. Ho fatto le mie prove alla buona. Con un luxometro ho misurato la luminosità nel punto più luminoso del fascio (verso il centro), a circa un metro e mezzo di distanza. Le Vision Plus avevano quasi il doppio di luminosità. Inoltre ho notato, che il disegno del fascio luminoso (su un muro, o su una macchina che abbiamo davanti) é molto più “nitido”, più definito. Ho subito avuto occasione di provarle pure su strada, la notte in un autostrada praticamente vuota. Risultato: tutt'un altra cosa. La visibilità é migliorata notevolmente, aumentando anche il confort alla guida.




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martedì 21 luglio 2009

Partire per le vacanze

É estate! Il tempo é bello, a scuola c'è la pausa estiva, al lavoro é periodo di ferie, insomma: é tempo di vacanze. Vacanze molto spesso vuole dire viaggiare, e da bravi automobilisti, partiamo in auto.

Prima di affrontare un viaggio, indipendentemente che sia medio corto o lungo é buna cosa prepararvisi. É vero che ormai, quasi ovunque andiamo, prima o poi troviamo un officina o un benzinaio, ma si parte più tranquilli se si pensa che la macchina non darà problemi.

Una buona abitudine, come fanno in molti, é quella di portare l'auto dal meccanico di fiducia, e fargli fare “una controllatina generale”. Ormai anche le officine di marca (delle concessionarie) propongono pacchetti per un controllo stagionale, anche a prezzi convenienti.

Se preferite fare da voi, potete risolvervi un pomeriggio che avete un po' di tempo.

Non pensate a interventi meccanici complicati, non é quello il senso, infatti non riuscirete a fare tutti i controlli che fa il meccanico, ma almeno un “check up” generale sullo stato dell'auto. Se sentite rumori strani, o siete insicuri di alcune cose, é meglio rivolgersi ad un meccanico.


Controlli base alla portata di tutti:

  • Controlliamo la pressione delle gomme (deve essere quella riportata nel libretto di uso e manutenzione della vettura) e il loro stato generale (vedi Pneumatici).

  • Controlliamo le luci e tutti gli indicatori: magari con l'aiuto di un amico, verifichiamo il funzionamento di tutti gli apparati di segnalazione (luci anabbaglianti, abbaglianti, luci di posizione, luci freno, indicatori di direzione (tutti), luci per la nebbia, luci della targa, e altro, se c'è).

  • Controlliamo il corretto funzionamento del tergicristalli e del lavavetri, facendo attenzione anche allo stato della gomma.


Qualche controllo all'interno del vano motore:


  • Controlliamo il liquido di raffreddamento: ci dovrebbe essere una vaschetta a parte con sopra le indicazione di massimo e minimo, Il livello deve essere tra i due. Se manca, attenzione a non aggiungere mai acqua di rubinetto: va usato acqua distillata, o meglio ancora, direttamente antigelo.

  • Controlliamo il liquido dei freni: é in una piccola vaschetta praticamente “di fronte all'automobilista”. O ci sono dei segni, o si prende come livello massimo il bordo sporgente della vaschetta, e quindi il livello deve essere appena inferiore. Inoltre il liquido freni non deve essere troppo scuro (sporco), va cambiato ogni due anni.

  • Controlliamo il liquido lavavetri: può essere veramente fastidioso ritrovarsi senza lavavetri durante un viaggio, e può compromettere la visibilità, per esempio passando in un posto con molti moscerini, o quando piove poco e ci sporcano le macchine davanti a noi (con la fanghiglia per terra), ma non piove a sufficienza per lavare il parabrezza. Per l'estate consiglio un preparato che facilita la pulizia di zanzare e moscerini, per l'inverno invece va preso uno antigelo.

  • Controlliamo il livello dell'olio motore: in tutte le macchine c'é un asticella sulla quale ci sono le tacche del minimo e del massimo. Se non la troviamo subito, controlliamo nel libretto di uso e manutenzione dell'auto. Il livello deve stare tra il minimo e il massimo, ottimamente poco sotto il massimo. Per il controllo, l'auto deve essere in piano, a motore fermo, possibilmente freddo, o almeno spento da 10-15 min. Tirando fuori l'asticella la prima volta puliamola con uno straccio, quindi reinseriamola bene e tiriamola fuori di nuovo: adesso vedremo bene il livello.

  • Liquido del servosterzo (se c'é): anche qui il liquido deve essere tra le tacche del minimo e del massimo.

  • Diamo un occhiata generale al motore: normalmente dovremmo vedere un motore sporco, ma secco. Se vediamo delle perdite, delle macchie, dei tubi fuori posto, o qualsiasi cosa che ci é sospetta, chiediamo consiglio ad un meccanico.

  • Controlliamo lo stato della batteria: anche la batteria può essere sporca, ma deve essere secca. I poli devono essere “puliti”. Se vediamo umidità o i il polo positivo ricoperto da corrosione, allora é meglio farla controllare. Se abbiamo a disposizione un tester (o multimetro) misuriamo anche lo stato della carica. Impostiamo lo strumento su corrente lineare con raggio fino a 20 Volt circa (dipende da strumento a strumento, l'importante che non sia di meno) e colleghiamo il cavo rosso al polo positivo e quello nero al polo negativo. A macchina spenta il voltaggio ideale dovrebbe essere sui 12,8 Volt, ma potremmo dire che tra 12,4 e 12,8 dovrebbe essere sufficiente. A motore acceso possiamo misurare la tensione di carica. In questo caso il valore dovrebbe essere attorno ai 14 Volt, possiamo dire che tra 13,6 e 14,4 dovrebbe essere normale.

Controlli all'interno dell'abitacolo:

  • Avendo già controllato il funzionamento dei vari comandi al volante (per la prova di luci e indicatori), controlliamo il corretto funzionamento dell'impianto di riscaldamento e del suo ventilatore. Inoltre se questo dispone anche di climatizzatore, non scordiamoci della revisione pre-stagionale presso un centro apposito. Se proprio non abbiamo possibilità per la revisione, almeno una pulita antibatterica la dobbiamo fare. Ci sono diversi prodotti in commercio presso negozi per auto, anche molto facili da usare.

  • Controlliamo che sia tutto in ordine, e diamo una bella pulita. É buona abitudine pulire di tanto in tanto l'abitacolo (sedili, cruscotto, porte, ecc..) siccome vi si deposita lo sporco dello smog che entra dal finestrino, eventualmente briciole e avanzi di cibo, pezzi di pelle, capelli ecc... insomma tutto quello che serve per il proliferarsi dei batteri.

  • Puliamo i vetri dall'interno: non sembra logico, siccome pensiamo che all'interno i vetri sono protetti dallo sporcarsi. Invece no: i vetri si sporcano anche dentro dallo smog che entra dai finestrini, dal fumo (se noi o altri fumiamo in auto), e persino dal l'alito (dal respiro). Provate a pulire bene (anche negli angoli :) ) i vetri sia fuori che dentro, e vedrete che la macchina vi sembrerà ringiovanita. :)


Bene, abbiamo fatto i controlli basilari che potevamo. Un occhiatina ancora ai documenti, all'assicurazione e siamo pronti per partire.

Buon viaggio, e prudenza alla guida.




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domenica 19 luglio 2009

Incroci

Girando tanto per il centro, inevitabilmente mi ritrovo a percorrere quella fitta selva di strade e stradine dove il pericolo é in agguato dietro l'angolo.

Certo, seguendo una grande strada ci si sente sicuri, con tanti semafori e incroci ben visibili, ma quando si entra nella giungla delle stradine le cose cambiano.

Avete presente quelle situazioni, dove i sensi unici perpendicolari tra di loro ti fanno girare su un enorme foglio quadrettato, dove gli edifici vicini tra di loro e le macchine parcheggiate ti tolgono la visuale per scoprire che tipo di insidia si nasconde dietro il prossimo angolo. Se troviamo un semaforo può essere un buon punto di riferimento, ma molte volte é difficile decidere si si ha la precedenza o la si debba dare. Ogni tanto capita che abbia precedenza quello che viene da destra, altre volte si ha lo STOP anche se siamo noi a venire da destra.

Non vi nascondo che ne ho viste di tutti i colori. Io personalmente preferisco sempre rallentare un po' per avere il tempo di “controllare”. Uno sguardo alla strada incrociata non fa mai male, nemmeno se si ha la precedenza. chissà se l'altro automobilista é stato attento e sappia come comportarsi. Più di una volta mi é capitato di vedere auto che si sono “incontrate” al centro dell'incrocio con i relativi conducenti che cercavano di spuntarla giustificando la “loro precedenza”.

Certo non sono incidenti gravi, ma forse é meglio evitare lo stesso :)




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lunedì 13 luglio 2009

Fendinebbia, si o no?

I famosi “antinebbia” sono un argomento molto dibattuto, tra automobilisti e polizia, tra quelli che lo vorrebbero usare sempre e quelli che lo vieterebbero. Ma cosa sono in realtà? E a cosa servono?

Per fare ordine dobbiamo prima di tutto specificare che (usando i termini riportati nel codice stradale) abbiamo i fendinebbia anteriori, e la luce posteriore per la nebbia.


I fendinebbia anteriori sono delle luci supplementari che si trovano sulla parte anteriore della macchina, generalmente in basso (a parte qualche raro caso dove vendono posizionate nel gruppo ottico principale) incorporato o montato sul paraurti. Hanno un fascio di luce bianca, di intensità generalmente pari a quella anabbagliante/abbagliante che viene proiettata “verso il basso”. Il suo obbiettivo é proprio quello di illuminare bene poco sopra la superficie stradale e ai bordi della stessa. Questo per evitare il riflesso della luce dovuta ai vari agenti atmosferici (nebbia, pioggia, neve...) presenti nell'aria.


La luce posteriore per la nebbia, é posizionata nella parte posteriore del veicolo, ha una luce rossa di intensità pari a quella del freno. É appunto una luce più intensa per essere ben visibili anche in cattive condizioni di visibilità.



Tra chi é contro l'utilizzo degli “antinebbia” ho letto svariate opinioni e motivazioni, come:

“Chi li usa é un delinquente, perché sono fuorilegge”

“io non so nemmeno se sulla mia auto ci sono, ... da noi non si usano”

“Sono pericolosi perché accecano”

“In una strada buia se sbuca un auto con con i fendinebbia accesi, da molto fastidio a chi guida...”

Se si chiamano fendi nebbia li si può usare solo con la nebbia, anche il codice lo vieta, ci sarà un perché...”


In primis vorrei citare proprio il codice della strada, dove vediamo che non sono vietati, ma consigliati da usare in alcune situazioni, che non riguardano solo la presenza della nebbia.

Secondo il codice (estratto) sono:

Art. 151 […]

proiettore fendinebbia anteriore: il dispositivo che serve a migliorare l'illuminazione della strada in caso di nebbia, caduta di neve, pioggia o nubi di polvere;

[…]

luce posteriore per nebbia: il dispositivo singolo o doppio che serve a rendere più visibile il veicolo dalla parte posteriore in caso di forte nebbia, di pioggia intensa o di fitta nevicata in atto;


Si usano:

Art. 153 […]

[...] Di giorno, in caso di nebbia, fumo, foschia, nevicata in atto, pioggia intensa, i proiettori anabbaglianti e quelli di profondità possono essere sostituiti da proiettori fendinebbia anteriori. […]

[…]

In caso di nebbia con visibilità inferiore a 50 m, di pioggia intensa o di fitta nevicata in atto deve essere usata la luce posteriore per nebbia, qualora il veicolo ne sia dotato.


Per il resto, non considererei i fendinebbia pericolosi e accecanti, siccome tecnicamente non riflettono (perderebbero il loro senso) in direzione del guidatore nella macchina di fronte. Certo la pioggia riflette le luci, ma riflette anche quella degli anabbaglianti. Guidando al buio per un po' può essere fastidioso incrociare un auto con i fendinebbia accesi, ma non perché sono fendinebbia, bensì perché sono luci, infatti da fastidio anche una macchina senza gli “antinebbia”, e che facciamo? Chiediamo agli “altri” di guidare a luci spente perché ci da fastidio?


Ricordo inoltre che al giorno d'oggi, su alcune auto, per migliorare la visibilità in sterzata, l'auto accende automaticamente il fendinebbia del lato dove si sta girando per illuminare meglio il bordo della strada. Vi sembra pericoloso? Da fastidio ai vigili?

Quanto può dare fastidio nel buio, la luce di una macchina che ci incrocia cambia da persona a persona, é una cosa fisiologica. Ricordo che non dobbiamo guidare per forza. Se capita una situazione a noi sfavorevole, evitiamo di guidare. Chi é predisposto per i colpi di sonno é meglio che non guidi quando é stanco, sopratutto se é sera. Chi invece “vede male” nel buio, meglio se non vuole strafare, la notte, magari dicendosi, “dai che andrà bene”.


La luce posteriore per nebbia può dare fastidio, se in condizioni di visibilità buone, in piena notte, in una strada non illuminata abbiamo questo “lucernario” davanti, ma non esageriamo, é come se chi ci precede frenasse di continuo :) (che non é vietato :) ). Certo é meglio non stancare gli occhi degli altri, ma quando guidiamo, prima del codice della strada dobbiamo tenere in considerazione il buonsenso. Non limitiamoci ad usare il “retronebbia” solo quando siamo sicuri che c'è nebbia (tipo: non si vede niente). Se nevica o piove forte, non esitiamo ad accenderla, sopratutto in autostrada: chi ci raggiunge ci vedrà meglio. Chi ci segue capirà meglio la direzione della strada... é un fatto di sicurezza! Così da evitare che qualcuno vi veda all'ultimo e non faccia più in tempo a frenare.


I fendinebbia anteriori allo stesso modo vanno usati non solo in caso di nebbia, ma anche di pioggia forte, nevicate o simili. Anche qui l'importante é capire quando “ne traiamo un vantaggio” usandoli, e quando non serve a niente? Anzi, se vediamo che diamo fastidio ad altri, non impuntiamoci, al contrario nemmeno noi saremmo contenti.


Tutte le varie luci sull'auto sono state inventate per motivi di sicurezza, non dobbiamo aver paura di usarli, meglio li usiamo meno incidenti faremo.





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