Infatti gli pneumatici sono il contatto diretto tra auto e strada, quindi protagonisti in accelerazione, frenata e cambiamenti di direzione (sterzate), ma importanti anche per altro (comfort, consumi, …).
Sulle auto, ormai si usano praticamente solo pneumatici di struttura radiale (radial) e senza camera d'aria (tubeless), possono fare eccezione le auto vecchie (praticamente d'epoca) che possono avere la camera d'aria, i furgoni e i camion, che hanno pneumatici di struttura diagonale, ed eventualmente qualche fuoristrada con gomme speciali (chiodate, ecc.).
Dando un occhiata sulle ruote della nostra auto, a prima vista vediamo solo che i cerchioni sono “avvolti da una grande fascia nera”. :) Guardando da più vicino possiamo vedere che questa fascia di gomma nera ha un fianco e una “base”: il battistrada. Il battistrada ha diverse scanalature che formano un disegno, mentre il fianco “é pieno di scritte”.
Il Battistrada.
Il disegno del battistrada cambia da modello a modello. Non ha solo un valore estetico, ma influisce anche l'aderenza, il comportamento sul bagnato, il comfort, ecc..
Prevalentemente possiamo distinguere due tipologie di disegno: una più aperta con i tasselli ben distinti, ben definiti, unitari e i canali abbastanza larghi, tipici dei pneumatici estivi, e una con un disegno più “contorti” canali più stretti e tasselli a loro volta intagliati, tipici dei pneumatici invernali. Entro queste categorie, possiamo avere tantissimi tipi di battistrada: simmetrici, asimmetrici, a V, ecc.. Ogni variante ha i suoi punti di forza. Per esempio quelli con il disegno molto a V, sono più silenziosi di quelli tradizionali, oppure quelli con uno o più canali grandi (verso il centro), drenano meglio l'acqua. Quelli asimmetrici cercano la giusta combinazione tra drenaggio e prestazioni,... .
Innanzi tutto conviene citare, che un pneumatico é molto robusto però anche lui ha i punti deboli, il primo in assoluto é il fianco. Questa parte essendo ricoperta da uno strato sottile di gomma é relativamente fragile. Quindi attenzione a trattarla bene. Cerchiamo di evitare buche, specialmente quelle con bordi taglienti, e cerchiamo di non farla urtare contro marciapiedi e simili, infatti potremmo rovinarne la struttura in modo invisibile, causandoci sorprese non troppo piacevoli, magari mentre siamo in viaggio.
Se si danneggia il fianco del pneumatico (foro, taglio, struttura) non é più riparabile!!!
Sul fianco ci sono tante informazioni, vediamo di capirci qualcosa.
La cosa che più salta all'occhio é la marca dei pneumatici (Pirelli, Michelin, Avon, Toyo, …) e dopo il modello (Hydragrip, Energy, Alpin....).
Cose più tecniche sono:
la misura (per esempio 185/60 R15), dove 185 sono la larghezza del pneumatico (in mm), 60 é la misura della sua altezza (in percentuale rispetto alla larghezza (60% di 185) e 15 é la misura del diametro del cerchio in pollici.
Codice di velocità, indicato da una lettera dell'alfabeto. (vedi tabella sottostante)
Indice di carico (indica il carico massimo sulla singola gomma), segnato da un numero a due cifre. (vedi tabella sottostante)
Data di produzione (che ci interessa tantissimo, siccome la gomma invecchia): questo si trova dopo la scritta DOT. É un codice composto da 3 cifre, dove le prime due sono la settimana e l'ultima é l'anno di produzione (per es.: DOT 345 34-esima settimana del 2005)
Indice di usura: ci sono dei piccoli segni con le quali possiamo controllare se la profondità del nostro battistrada é ancora accettabile. Per legge non deve essere inferiore a 1,6 mm.
Manutenzione
Gli pneumatici, non hanno bisogno di grossa manutenzione, poi se montiamo “le invernali” (o termiche) per l'inverno e “le estive” per la bella stagione, allora sicuramente due volte all'anno sono sotto gli occhi di gente esperta.
Per la “manutenzione quotidiana”, le poche cose che dobbiamo tenere presente é di controllare ogni tanto la pressione delle gomme, (che sia quella raccomandata nel libretto di uso e manutenzione della nostra auto) controllare lo stato di usura del battistrada, valutare le condizioni generiche della gomma (se vecchia, inizia ad avere crepe), e vedere se ci sono eventuali “ferite” visibili a occhio nudo”, specialmente sul fianco.
Se notiamo che c'è qualcosa che non va o abbiamo dubbi, non esitiamo a consultare il nostro gommista di fiducia.
Da alcuni gommisti c'è la possibilità di farsi gonfiare i pneumatici, con un gas speciale anziché l'aria. I vantaggi di questo gas sono, di essere leggermente più leggera dell'aria, di non contenere oli e altre sostanze che invecchiano la gomma e a lungo andare possono corrodere il cerchione, ma sopratutto al variare della temperatura, non cambia il loro volume, ovvero non varia la pressione dei pneumatici. Avendo una pressione costante sia a freddo che a caldo, oltre a non variare le prestazioni, é una sicurezza in più quando le gomme lavorano molto, come per esempio nei lunghi viaggi.