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sabato 6 novembre 2010

Gomme – Senso di marcia

silverstone_ftz_sport_evol_8 Negli ultimi tempi mi é capitato di sentir parlare, da fonti dirette, di pneumatici che si sono aperti (praticamente é rimasto solo il profilo sul cerchione) durante la marcia. In ogni situazione la fortuna é stata che non é successo in autostrada ad alta velocità, altrimenti poteva causare un incidente delle conseguenze anche gravi.

La causa di questo fenomeno é tanto banale quanto pericolosa.

Come ben sappiamo in genere (al giorno d'oggi quasi tutte) le gomme hanno una loro direzione di marcia. Questa é anche segnalata sul fianco dello pneumatico, in genere da una freccia. Molti sanno che questo senso di marcia é dato dalla progettazione dello pneumatico nello specifico dal battistrada o meglio dal suo disegno. Non molti sanno che non é proprio così, e che il senso di marcia di uno pneumatico non si limita a questo.

Preferisco dire che il senso di marcia indicato sul pneumatico indica la direzione in cui si consiglia di montarle per sfruttare le potenzialità della gomma, o meglio indica il senso di montaggio per il quale garantisce il costruttore. Ho detto “consigliato” perché se le si mette al contrario non si offende nessuno, anzi con le gomme termiche (invernali) qualche gommista ingegnoso usa/consiglia di montare le gomme anteriori secondo il verso indicato mentre quelle posteriori al contrario. Giustificano tale consiglio dicendo che la macchina frenerà meglio in discesa.

Non é mia intenzione confermare o sfatare questo mito, bensì di chiarire cosa dobbiamo sempre tenere a mente quando parliamo di senso di marcia (o senso di rotazione, o direzione o verso,...) dello pneumatico.

Innanzi tutto vorrei fare una grande distinzione tra il montaggio di uno pneumatico novo (prima montatura) e uno usato.

Nel primo caso facciamo un po' quello che ci pare (+o-), ma consiglio di seguire le indicazioni del costruttore (anche per le invernali posteriori :) ). Inoltre se usiamo uno pneumatico che non segna il senso di marcia, lo si può montare anche a occhi chiusi. :)

Grande differenza se si tratta di un pneumatico (già) usato!!!!

gomma-bucata E non limitiamoci a pensare alla parola “usato” come sinonimo di acquisto di uno pneumatico usato! Lo pneumatico é usato se é già stato montato sul cerchione e con questo sulla macchina e ha percorso x chilometri. Quindi parliamo di “usato anche quando facciamo il cambio tra le gomme estive e invernali, quando mettiamo una ruota di scorta, quando facciamo “girare” le ruote (o “invertirle” o “fare il cambio a X”, ecc..), ecc..

Purtroppo ho notato molta disinformazione in materia, anche da parte di “esperti”.

Riassumerei dicendo, che per il secondo caso (gomme già usate), MAI, e dico MAI, cambiare il senso di rotolamento!!!!!! Questo é importantissimo!!!!! In caso contrario può capitare anche a voi che il pneumatico si apra tra il lato e il battistrada, come se lo avessero tagliato.

Ma perché succede ciò?

Guardando uno pneumatico vediamo tanta gomma, il disegno del battistrada e la forma. In realtà c'è molto di più. Sotto lo strato esterno si nasconde la struttura portante: la carcassa.

Questa é rinforzata da un intreccio di sottili fili d'acciaio. Senza tale rinforzo lo pneumatico si sfascerebbe in pochi istanti, però bisogna fare molta attenzione a tenerlo “in salute”.

Quando uno pneumatico viene montato sul cerchione e con questi sull'auto, e inizia il suo funzionamento, inevitabilmente tutti i fili d'acciaio si “piegano” in una direzione in conseguenza delle forze applicatevi (un po' come quando non fissiamo la valvola della camera d'aria sul cerchio della bici e con la ruota non gonfia al punto giusto dopo un po' ci accorgiamo che la valvola si inclina). Questo non é un problema, diciamo che la carcassa “si sistema”.

A questo punto se dovessimo invertire il senso di rotolamento, invertiremmo anche le forze agenti sulla carcassa e questo porterebbe a riadattare i fili d'acciaio, ovvero a farli piegare nuovamente ma nella direzione opposta. Chi non ha mai giocato a “tagliare” un fil di ferro con una serie di pieghe inverse l'una all'altra..... ecco qui succede la stessa cosa. I fili strutturali possono cedere e spaccarsi (per l'appunto dove sono maggiormente piegati: nell'angolo tra il battistrada e il fianco dello pneumatico). Spaccatosi la struttura nulla impedisce alla gomma di rompersi.

Quindi ripeto: MAI INVERTIRE IL SENSO DI ROTOLAMENTO!!!!

Per equilibrare il consumo delle quattro ruote molti consigliano di farle “girare”. Questo va pure bene, ma bisogna saperlo fare: La cosa più facile é di scambiare le ruote anteriori con quelle posteriori mantenendo i rispettivi lati (destra con destra, sinistra con sinistra). Questo basta per la stra-grande maggioranza delle auto a trazione anteriore che “mangiano di più” le ruote davanti (e comunque buona cosa, nel caso ce ne sia la possibilità, di bilanciare le ruote ogni volta che si cambiano).

helpPosNegCamber Il cambio incrociato (anteriore destra con posteriore sinistra, …) serve per recuperare anche l'utilizzo disomogeneo delle due metà del battistrada (ovviamente nel caso di un battistrada asimmetrico si cambierebbero le proprietà di funzionamento) . Questo é dovuto all'inclinazione dell'asse verticale della ruota rispetto al terreno (camber), che in auto grandi, ma in genere di impronta più sportiva é abbastanza accentuato. (Mi ricordo di quando su una vecchia Alfa Romeo ho visto il battistrada anteriore che sul lato esterno aveva ancora la profondità in regola, ma all'interno era totalmente liscia)

Quindi: cambiando il lato cambiamo la direzione dell'inclinazione e quindi il lato di usura del battistrada...... si ma a condizione di NON INVERTIRE IL SENSO DI ROTOLAMENTO!!! Cioè: non basta svitare la ruota anteriore destra e metterla al posto di quella posteriore sinistra, perché oltre a non aver risolto niente andremmo ad invertire il senso di rot. dello pneumatico. Per fare correttamente, prima di far cambiare posizione alla ruota, bisogna smontare lo pneumatico dal cerchione e rimontarlo al contrario (quello che era il lato esterno sarà quello interno. Se non vogliamo cambiare posto ai cerchioni (perché quelli davanti sono più belli :) ) allora sarà da montare al contrario sul cerchione posteriore. Non é difficile, l'importante é sempre tenere a mente il senso di rotolamento.

Ricordo inoltre che gli pneumatici hanno una vita definibile in Km oppure con una profondità minima regolata dalla legge, ma non scordiamoci anche della loro età “di calendario”. La gomma tende ad indurirsi e perdere elasticità con il passare del tempo. Una gomma con pochi Km e tanto battistrada, può comunque non andar bene se troppo vecchia (si vedono pure le screpolature nella gomma). Per maggiori info leggi l'articolo sugli pneumatici.

lunedì 3 agosto 2009

Viaggiare di notte (Philips )

Facendo viaggi medio lunghi negli ultimi tempi, mi é capitato spesso di viaggiare di notte.

Devo dire che ci sono delle strade, sia statali che autostrade, che passano in luoghi sperduti, senza nessuna illuminazione, con magari pochi catarifrangenti, che mettono a dura prova il guidatore. Poi se addirittura piove la visibilità peggiora ulteriormente, fino a quasi non vederci. Una volta in una situazione così, mi sono trovato in seria difficoltà a capire da che parte va la strada, e l'unico aiuto che avevo era la luce dei fulmini che ogni tanto mi illuminavano la strada. Allora, vedendo che le luci della macchina non erano un granché, mi sono detto: “é ora di trovare una soluzione migliore”. Se andiamo in un negozio di auto, o anche in un semplice ipermercato o centro commerciale, vediamo che ci sono un infinità di “lampadine” per l'auto, a prezzi che vanno dal “quasi regalo” al “come fa a costare tanto”. Questa varietà ci può mettere in imbarazzo. Che differenza c'è?

Quella più facile da notare, é che alcune sono “semplici”, altre hanno diverse colorazioni che danno sul blu e/o viola. In genere sono indicate come imitazione “Xeno” o “HID”,ma non confondiamo le due cose che sono tecnologie totalmente differenti. Non lasciamoci abbagliare da frasi “allo Xeno”, “contiene Xeno”, ecc.. Questo vuole solo dire che all'interno, nella miscela di gas hanno aggiunto anche lo Xeno, che può portare dei piccoli benefici. Le “lampadine azzurrate” hanno una luce più bianca, o meglio hanno una “tonalità” di bianco più vicina a quella del sole (ed é in questo che imitano quelle HID), quindi migliorano la percezione dei colori e di conseguenza vedremo meglio le indicazioni sull'asfalto, i cartelli, ecc.. Piccolo difetto nel vantaggio é che questo filtro azzurrino toglie un po' di luminosità. Ovviamente queste lampadine hanno una luminosità maggiorata, quindi più o meno eguagliano o, quelle migliori, addirittura superano quelle standard. Quindi, come si può supporre, una differenza veramente sostanziale é proprio quella della luminosità, indipendentemente dal colore della luce. Tanti tipi e tante marche, con altrettanto promesse: “+30%”, “+50%”, “+60%”, o anche “+80%” di luminosità in più. Ovviamente alcune di queste sono promesse ottimistiche. Un altra differenza da prendere in considerazione é la “giusta geometria”, cioè le giuste dimensioni e la giusta posizione del filamento che deve essere perfettamente al “fuoco” del riflettore per una resa migliore. Sono cose che purtroppo non possiamo controllare li per li, mentre scegliamo la nostra futura lampadina, rovistando tra gli scaffali. Per questo possiamo solo basarci su test che troviamo in riviste di auto, oppure su internet, oppure su esperienze personali e/o di nostri amici.

Mi ricordavo di aver letto su un giornale inglese di auto che in un test, sono risultate molto buone le lampadine PHILIPS Vision Plus (+50% reali). Dopo aver cambiato diverse lampadine tradizionali e azzurrate della fascia medio bassa, mi sono deciso e ho detto “proviamo le Vision Plus”. Dopo aver superato lo shock di aver speso sui 25 € per 2 lampadine, ero curioso della differenza. Ho fatto le mie prove alla buona. Con un luxometro ho misurato la luminosità nel punto più luminoso del fascio (verso il centro), a circa un metro e mezzo di distanza. Le Vision Plus avevano quasi il doppio di luminosità. Inoltre ho notato, che il disegno del fascio luminoso (su un muro, o su una macchina che abbiamo davanti) é molto più “nitido”, più definito. Ho subito avuto occasione di provarle pure su strada, la notte in un autostrada praticamente vuota. Risultato: tutt'un altra cosa. La visibilità é migliorata notevolmente, aumentando anche il confort alla guida.




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martedì 21 luglio 2009

Partire per le vacanze

É estate! Il tempo é bello, a scuola c'è la pausa estiva, al lavoro é periodo di ferie, insomma: é tempo di vacanze. Vacanze molto spesso vuole dire viaggiare, e da bravi automobilisti, partiamo in auto.

Prima di affrontare un viaggio, indipendentemente che sia medio corto o lungo é buna cosa prepararvisi. É vero che ormai, quasi ovunque andiamo, prima o poi troviamo un officina o un benzinaio, ma si parte più tranquilli se si pensa che la macchina non darà problemi.

Una buona abitudine, come fanno in molti, é quella di portare l'auto dal meccanico di fiducia, e fargli fare “una controllatina generale”. Ormai anche le officine di marca (delle concessionarie) propongono pacchetti per un controllo stagionale, anche a prezzi convenienti.

Se preferite fare da voi, potete risolvervi un pomeriggio che avete un po' di tempo.

Non pensate a interventi meccanici complicati, non é quello il senso, infatti non riuscirete a fare tutti i controlli che fa il meccanico, ma almeno un “check up” generale sullo stato dell'auto. Se sentite rumori strani, o siete insicuri di alcune cose, é meglio rivolgersi ad un meccanico.


Controlli base alla portata di tutti:

  • Controlliamo la pressione delle gomme (deve essere quella riportata nel libretto di uso e manutenzione della vettura) e il loro stato generale (vedi Pneumatici).

  • Controlliamo le luci e tutti gli indicatori: magari con l'aiuto di un amico, verifichiamo il funzionamento di tutti gli apparati di segnalazione (luci anabbaglianti, abbaglianti, luci di posizione, luci freno, indicatori di direzione (tutti), luci per la nebbia, luci della targa, e altro, se c'è).

  • Controlliamo il corretto funzionamento del tergicristalli e del lavavetri, facendo attenzione anche allo stato della gomma.


Qualche controllo all'interno del vano motore:


  • Controlliamo il liquido di raffreddamento: ci dovrebbe essere una vaschetta a parte con sopra le indicazione di massimo e minimo, Il livello deve essere tra i due. Se manca, attenzione a non aggiungere mai acqua di rubinetto: va usato acqua distillata, o meglio ancora, direttamente antigelo.

  • Controlliamo il liquido dei freni: é in una piccola vaschetta praticamente “di fronte all'automobilista”. O ci sono dei segni, o si prende come livello massimo il bordo sporgente della vaschetta, e quindi il livello deve essere appena inferiore. Inoltre il liquido freni non deve essere troppo scuro (sporco), va cambiato ogni due anni.

  • Controlliamo il liquido lavavetri: può essere veramente fastidioso ritrovarsi senza lavavetri durante un viaggio, e può compromettere la visibilità, per esempio passando in un posto con molti moscerini, o quando piove poco e ci sporcano le macchine davanti a noi (con la fanghiglia per terra), ma non piove a sufficienza per lavare il parabrezza. Per l'estate consiglio un preparato che facilita la pulizia di zanzare e moscerini, per l'inverno invece va preso uno antigelo.

  • Controlliamo il livello dell'olio motore: in tutte le macchine c'é un asticella sulla quale ci sono le tacche del minimo e del massimo. Se non la troviamo subito, controlliamo nel libretto di uso e manutenzione dell'auto. Il livello deve stare tra il minimo e il massimo, ottimamente poco sotto il massimo. Per il controllo, l'auto deve essere in piano, a motore fermo, possibilmente freddo, o almeno spento da 10-15 min. Tirando fuori l'asticella la prima volta puliamola con uno straccio, quindi reinseriamola bene e tiriamola fuori di nuovo: adesso vedremo bene il livello.

  • Liquido del servosterzo (se c'é): anche qui il liquido deve essere tra le tacche del minimo e del massimo.

  • Diamo un occhiata generale al motore: normalmente dovremmo vedere un motore sporco, ma secco. Se vediamo delle perdite, delle macchie, dei tubi fuori posto, o qualsiasi cosa che ci é sospetta, chiediamo consiglio ad un meccanico.

  • Controlliamo lo stato della batteria: anche la batteria può essere sporca, ma deve essere secca. I poli devono essere “puliti”. Se vediamo umidità o i il polo positivo ricoperto da corrosione, allora é meglio farla controllare. Se abbiamo a disposizione un tester (o multimetro) misuriamo anche lo stato della carica. Impostiamo lo strumento su corrente lineare con raggio fino a 20 Volt circa (dipende da strumento a strumento, l'importante che non sia di meno) e colleghiamo il cavo rosso al polo positivo e quello nero al polo negativo. A macchina spenta il voltaggio ideale dovrebbe essere sui 12,8 Volt, ma potremmo dire che tra 12,4 e 12,8 dovrebbe essere sufficiente. A motore acceso possiamo misurare la tensione di carica. In questo caso il valore dovrebbe essere attorno ai 14 Volt, possiamo dire che tra 13,6 e 14,4 dovrebbe essere normale.

Controlli all'interno dell'abitacolo:

  • Avendo già controllato il funzionamento dei vari comandi al volante (per la prova di luci e indicatori), controlliamo il corretto funzionamento dell'impianto di riscaldamento e del suo ventilatore. Inoltre se questo dispone anche di climatizzatore, non scordiamoci della revisione pre-stagionale presso un centro apposito. Se proprio non abbiamo possibilità per la revisione, almeno una pulita antibatterica la dobbiamo fare. Ci sono diversi prodotti in commercio presso negozi per auto, anche molto facili da usare.

  • Controlliamo che sia tutto in ordine, e diamo una bella pulita. É buona abitudine pulire di tanto in tanto l'abitacolo (sedili, cruscotto, porte, ecc..) siccome vi si deposita lo sporco dello smog che entra dal finestrino, eventualmente briciole e avanzi di cibo, pezzi di pelle, capelli ecc... insomma tutto quello che serve per il proliferarsi dei batteri.

  • Puliamo i vetri dall'interno: non sembra logico, siccome pensiamo che all'interno i vetri sono protetti dallo sporcarsi. Invece no: i vetri si sporcano anche dentro dallo smog che entra dai finestrini, dal fumo (se noi o altri fumiamo in auto), e persino dal l'alito (dal respiro). Provate a pulire bene (anche negli angoli :) ) i vetri sia fuori che dentro, e vedrete che la macchina vi sembrerà ringiovanita. :)


Bene, abbiamo fatto i controlli basilari che potevamo. Un occhiatina ancora ai documenti, all'assicurazione e siamo pronti per partire.

Buon viaggio, e prudenza alla guida.




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sabato 27 giugno 2009

Pneumatici

Gli pneumatici sono parte fondamentale di un auto seppure molte volte troppo trascurati.

Infatti gli pneumatici sono il contatto diretto tra auto e strada, quindi protagonisti in accelerazione, frenata e cambiamenti di direzione (sterzate), ma importanti anche per altro (comfort, consumi, …).

Sulle auto, ormai si usano praticamente solo pneumatici di struttura radiale (radial) e senza camera d'aria (tubeless), possono fare eccezione le auto vecchie (praticamente d'epoca) che possono avere la camera d'aria, i furgoni e i camion, che hanno pneumatici di struttura diagonale, ed eventualmente qualche fuoristrada con gomme speciali (chiodate, ecc.).

Dando un occhiata sulle ruote della nostra auto, a prima vista vediamo solo che i cerchioni sono “avvolti da una grande fascia nera”. :) Guardando da più vicino possiamo vedere che questa fascia di gomma nera ha un fianco e una “base”: il battistrada. Il battistrada ha diverse scanalature che formano un disegno, mentre il fianco “é pieno di scritte”.


Il Battistrada.

Il disegno del battistrada cambia da modello a modello. Non ha solo un valore estetico, ma influisce anche l'aderenza, il comportamento sul bagnato, il comfort, ecc..

Prevalentemente possiamo distinguere due tipologie di disegno: una più aperta con i tasselli ben distinti, ben definiti, unitari e i canali abbastanza larghi, tipici dei pneumatici estivi, e una con un disegno più “contorti” canali più stretti e tasselli a loro volta intagliati, tipici dei pneumatici invernali. Entro queste categorie, possiamo avere tantissimi tipi di battistrada: simmetrici, asimmetrici, a V, ecc.. Ogni variante ha i suoi punti di forza. Per esempio quelli con il disegno molto a V, sono più silenziosi di quelli tradizionali, oppure quelli con uno o più canali grandi (verso il centro), drenano meglio l'acqua. Quelli asimmetrici cercano la giusta combinazione tra drenaggio e prestazioni,... .


Informazioni sul fianco.

Innanzi tutto conviene citare, che un pneumatico é molto robusto però anche lui ha i punti deboli, il primo in assoluto é il fianco. Questa parte essendo ricoperta da uno strato sottile di gomma é relativamente fragile. Quindi attenzione a trattarla bene. Cerchiamo di evitare buche, specialmente quelle con bordi taglienti, e cerchiamo di non farla urtare contro marciapiedi e simili, infatti potremmo rovinarne la struttura in modo invisibile, causandoci sorprese non troppo piacevoli, magari mentre siamo in viaggio.

Se si danneggia il fianco del pneumatico (foro, taglio, struttura) non é più riparabile!!!

Sul fianco ci sono tante informazioni, vediamo di capirci qualcosa.

La cosa che più salta all'occhio é la marca dei pneumatici (Pirelli, Michelin, Avon, Toyo, …) e dopo il modello (Hydragrip, Energy, Alpin....).

Cose più tecniche sono:

  • la misura (per esempio 185/60 R15), dove 185 sono la larghezza del pneumatico (in mm), 60 é la misura della sua altezza (in percentuale rispetto alla larghezza (60% di 185) e 15 é la misura del diametro del cerchio in pollici.

  • Codice di velocità, indicato da una lettera dell'alfabeto. (vedi tabella sottostante)

  • Indice di carico (indica il carico massimo sulla singola gomma), segnato da un numero a due cifre. (vedi tabella sottostante)

  • Data di produzione (che ci interessa tantissimo, siccome la gomma invecchia): questo si trova dopo la scritta DOT. É un codice composto da 3 cifre, dove le prime due sono la settimana e l'ultima é l'anno di produzione (per es.: DOT 345 34-esima settimana del 2005)

  • Indice di usura: ci sono dei piccoli segni con le quali possiamo controllare se la profondità del nostro battistrada é ancora accettabile. Per legge non deve essere inferiore a 1,6 mm.




Manutenzione


Gli pneumatici, non hanno bisogno di grossa manutenzione, poi se montiamo “le invernali” (o termiche) per l'inverno e “le estive” per la bella stagione, allora sicuramente due volte all'anno sono sotto gli occhi di gente esperta.

Per la “manutenzione quotidiana”, le poche cose che dobbiamo tenere presente é di controllare ogni tanto la pressione delle gomme, (che sia quella raccomandata nel libretto di uso e manutenzione della nostra auto) controllare lo stato di usura del battistrada, valutare le condizioni generiche della gomma (se vecchia, inizia ad avere crepe), e vedere se ci sono eventuali “ferite” visibili a occhio nudo”, specialmente sul fianco.

Se notiamo che c'è qualcosa che non va o abbiamo dubbi, non esitiamo a consultare il nostro gommista di fiducia.

Da alcuni gommisti c'è la possibilità di farsi gonfiare i pneumatici, con un gas speciale anziché l'aria. I vantaggi di questo gas sono, di essere leggermente più leggera dell'aria, di non contenere oli e altre sostanze che invecchiano la gomma e a lungo andare possono corrodere il cerchione, ma sopratutto al variare della temperatura, non cambia il loro volume, ovvero non varia la pressione dei pneumatici. Avendo una pressione costante sia a freddo che a caldo, oltre a non variare le prestazioni, é una sicurezza in più quando le gomme lavorano molto, come per esempio nei lunghi viaggi.






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